Elisa in vacanza in montagna
Elisa era andata a ballare in discoteca ma l’ambiente di quel locale non le era piaciuto fin dal primo momento “Mi annoio! Che palle!” sussurrava nell’orecchio del suo amico accompagnatore mentre ballava tra le luci della discoteca con lui che si era sciolto al solo pensiero di essere con lei quella sera.
Elisa le piaceva da tanto tempo ma lei sembrava non vederlo mai come accompagnatore ed alle amiche diceva segretamente che non le piaceva e che solo in caso di necessità ed estrema urgenza sarebbe uscita con lui.
Lui sconcertato “Ma come! Ti annoi! Guarda bene quel cubista, non ti dice niente? Non ti fa venire nessuna voglia?”
Lei con una risposta che sembrava già preparata “Perché, la cubista a te dice qualcosa?”
La replica è stata laconica “É bona”
Il dialogo era impossibile per l’elevato volume della musica ma nella testa di lei c’era già il seguito “Tutto qui?”
Elisa continuava a muoversi ritmicamente, ma sicuramente del ballo poco le importava.
Era inverno e la località era in montagna. I genitori di lui l’avevano mandato per mettere in funzione la casa e riscaldarla; si trattava di un piccolo appartamento in multi proprietà. I genitori di lui, che di nome faceva Giacomo, li avrebbero raggiunti dopo una settimana. Per il momento erano trattenuti da impegni lavorativi.
Elisa era al secondo di lettere e per Giacomo secondo di chimica.
Inaspettatamente lei si è trovata subito bene con lui. Non si aspettava che Giacomo fosse così interessante come giovane maschio. Aveva accettato l’invito e quando lui le ha detto che avrebbero passato la notte nella casa in montagna sul momento si è preoccupata ma in pochi minuti lui è diventato piacevole e gentile e di conseguenza lei si è rilassata ed i problemi di compatibilità a pelle sono scomparsi tanto che appena arrivati, prima di scendere dall’auto, ha chiamato la mamma Nicole per dirle che era con Giacomo, che conosceva bene, e che sarebbero tornati a casa al lunedì.
La vacanza non è durata solo due giorni ma un’intera settimana. Elisa si teneva in contatto con le amiche via Facebook e Whatsapp e raccontava come passava le giornate sbalordendo le amiche che sapevano della indifferenza verso quel ragazzo.
I due, equipaggiati per la neve, hanno sciato per più di una settimana ma ogni sera tornavano a casa stanchi e dopo una doccia ed un’oretta stesi sul letto si riprendevano velocemente.
Dopo cena c’era sempre tempo per andare in discoteca oppure a passeggiare in paese a guardare vetrine e trovare amici.
La sera del mercoledì il freddo era sempre tanto e così hanno deciso di rientrare a casa “Brrr che freddo!” hanno detto entrambe ed per scaldarsi meglio hanno acceso il camino, ma nonostante i ceppi di legno e le fiamme l’aria era veramente gelida e la temperatura non accennava a salire. Per far salire la temperatura hanno acceso anche delle stufette elettriche ed hanno chiuso le porte delle camere non ancora utilizzate.
Così come facevano da quando erano arrivati andavano a dormire nella camera matrimoniale grande, che ritenevano potesse essere la più calda perché la più calda essendo la più prossima al soggiorno ed anche quella con il radiatore che emanava più calore.
Tra i due si era instaurata uno stato di confidenza che in quei giorni si era approfondito ed ora Elisa si era ricreduta su colui che riteneva fosse un antipatico o al più un ragazzo molto poco interessante ed anche noioso.
Da quando erano arrivati in modo molto naturale come se si conoscessero da molto tempo, non avevano avuto remore ad indossare indumenti da notte e lingerie da letto non facendo caso all’abbigliamento.
Elisa in casa sua, soprattutto d’estate circolava seminuda e parlandone con Giacomo aveva scoperto che anche lui faceva la stessa cosa.
Quel mercoledì lui, che riteneva Elisa solo una cara amica, come per magia, all’improvviso, ha scoperto che ha notato che Elisa aveva tutti gli attributi di una donna.
La coperta è avvenuta proprio a causa del freddo.
I due dopo aver acceso tutte le possibili fonti di calore si sono spogliati ma non hanno indossato i pigiami restando con la loro lingerie e si sono infilati tra le lenzuola dentro il piumone.
“Ma che freddo stasera! Brrr!” ed Elisa si è stretta a lui che le dava le spalle, i piedi gelati hanno raggiunto quelli di Giacomo e entrambe hanno riso perché lei sperava di trovare quelli di lui caldi ma anche Giacomo faceva lo stesso pensiero. Per farla breve entrambe avevano i piedi gelati.
Giacomo in quei momenti ha avvertito qualcosa di morbido a contatto con la sua schiena, ma non ci ha fatto caso. Estratto un braccio fuori del piumone ha spento l’abat-jour. Non c’era buio perché la luce delle fiamme del camino del soggiorno davano a quella camera un leggerissimo bagliore.
Forse a causa del freddo il sonno non veniva ed Elisa si è accorta che, lì sotto il piumone con Giacomo accanto a lei, sentiva un piacevole calore e sicuramente lo avvertiva anche lui. Lei si è appoggiata alla sua schiena facendole sentire il suo corpo.
Giacomo nella schiena sentiva le tette appoggiate; sembravano due mele morbide che premevano e che contribuivano a riscaldare. Inoltre avvertiva anche un piacevole calore nelle natiche; era molto piacevole ed anche i piedi iniziavano a scaldarsi perché la ragazza aveva appoggiato i suoi a quelli dell’amico.
A giacomo non sembrava vero. Lui sapeva di essere stato snobbato da lei e dalle sue amiche per tanti mesi ed ora si stava prendendo una rivincita.
Il corpo di lei ora era a contatto con il suo e lo stava scaldando sotto un bel piumone.
Era situazione di grande intimità e lui voleva sfruttarla. Non è che lei fosse da meno e si era resa conto che Giacomo non era così male come ragazzo.
Comunque lui si chiedeva se fosse tutto il corpo di Elisa a darle calore o solo le tette, quelle tette che non era semplice ignorare per quanto fossero belle e messe in evidenza.
Lui si è anche chiesto come poteva essere il culo e la figa e se lei si depilasse “Quanti peli avrà?”
Giacomo nelle sue fantasie non ha mai immaginato che Elisa avesse una figa pelosa; se la immaginava sempre depilata e liscia.
“Non dormi?” le fa lui.
“Ora mi sto riscaldando, e tu?” le ha risposto lei.
“Anch’io, poi dormiremo. Dimmi la verità. Mi è sembrato che in discoteca non ti sia divertita”
“Non c’era niente da divertirsi” le risponde lei.
“Nemmeno il cubista?”
“Ma che cosa ti fa pensare quel cubista! Non mi diceva niente. Sai proprio niente!”
“Nemmeno la cubista?”
“Scemo, nemmeno lei! É vero che non sono vergine ma non sono neanche lesbica!”
“Non sei vergine! E dire che tra noi colleghi maschi di facoltà pensavamo fossi lesbica e vergine”
“caro il mio Giacomo ora ti dico che non faccio sesso da molto tempo!”
“Come mai?”
“Se proprio lo vuoi sapere in seconda liceo una compagna si è beccata l’HIV e poi non se ne è saputo più niente. Lo shock è stato tale che ha spento tutte le mie pulsioni sessuali, che sono ancora spente!”
Dell’amica era vero ma che le pulsioni di Elisa fossero spente non era assolutamente vero; lei scopava, e molto pure, ed era lesbica esperta perché spesso faceva sesso con la madre ma Giacomo non lo sapeva e non lo doveva sapere “Certo, deve essere stato terribile, poverina! Ma tu quando è che hai iniziato con il sesso?”
“Lo vuoi sapere Veramente? Piuttosto tu veramente nemmeno una sega?”
“Elisa si sentiva a suo agio in quell’intimità creatasi “Veramente sono sempre fuggita se me ne capitava l’occasione. Per me il sesso non ha alcun significato. Buonanotte. Mi son riscaldata, e tu?”
“Anch’io, buona notte” ma lei è rimasta stretta a lui. In quell’occasione si sarebbe aspettata un assalto che si sarebbe potuto concludere con una scopata ma tutto ciò non è avvenuto.
Al mattino si sono svegliati ancora abbracciati. La casa si era riscaldata ed Elisa messasi in pigiama è andata a fare un caffè e lui in bagno per una pipì ed anche il successivo bidet: ero ancora col culo da fuori quando lei entrò portandomi il caffè, che appoggiò sul lavabo. Il mio uccello, dopo il bidet mattutino. Il cazzo di Giacomo era già un po’ gonfio ma era lontano dai suoi pensieri l’idea che Elisa entrasse proprio in quel momento ma ecco che lei si è palesata con il caffè in mano ed è andata subito a notare che il cazzo non era certo a riposo “Hai molte ammiratrici? Quante? E te la danno tutte?”
Giacomo era preparato a quell’eventualità ed è stato pronto nel rispondere ridendo che fuori della porta c’era uno stuolo di femmine arrapate che lo desideravano.
Lui sollevatosi da bidet si ha gustato il caffè, lei ha fatto pipì e poi un bidet e guardando fuori dalla finestra ha esclamato “Che facciamo?”.
Fuori non cadeva nemmeno un fiocco di neve ma l’aria era gelida. Non avendo risposta immediata da Giacomo Elisa ha pensato che lui non volesse uscire ed allora le è uscito “Mi sa che torniamo a riposare. Poi andremo al ristorante”
Giacomo ha annuito ed insieme ridendo e scherzando come due innamorati si sono rinfilati nel piumone ancora tiepido. Questa volta però prima di mettersi sotto il piumone, come per un tacito acordo, si sono sfilati ogni indumento di dosso.
Come le cosce si sono entrate in contatto Giacomo ha sentito un formicolio nei genitali ed ha cercato di allontanarsi da lei ma le cosce di Elisa li rincorrevano.
La situazione rispetto a quella della notte era diversa; ora i due erano faccia a faccia e non c’era intenzione di allontanarsi.
Gli occhi di Elisa brillavano, le sue labbra dischiuse erano un invito, le loro lingue si sono avvitate e battagliavano danzando tra le labbra e la bocca dell’altro succhiando le labbra.
“No, no, cosa stiamo facendo? No, ti prego, Giacomo, no, ce ne pentiremo” mentre le mani e le braccia erano lì, pronte a proseguire l’attacco amoroso e ad avvicinare i corpi perché cercassero di essere un tutt’uno.
Giacomo non si era accorto da tempo che Elisa era una bella femmina e mentre la baciava le mani volavano con dolci carezze sulle sue belle rotondità: le spalle, le mammelle, il pancino, il monte di Venere, le cosce.
Finalmente il desiderio di Giacomo si era realizzato. Aveva tra le mani ed a contatto di pelle la meravigliosa creatura che aveva desiderato tanto e per cui si era fatto tante seghe pensandola. Ora Elisa era con lui a stretto contatto ed ansimava ed a sua volta lo accarezzava. Le sue tette erano mature e stavano comodamente nel palmo di una mano. Lui le guarda alla luce del giorno e le vede coronate da bottoncini con areole rosa a cui da mille bacetti, leccatine, piccoli morsi sui capezzoli di donna matura che si irrigidiscono ad ogni bacio. La lingua di Giacomo scende all’ombelico ed andando più giù si ritrova nel suo boschetto già umido. Scostate le grandi labbra lui le lecca le piccole labbra ed il clito indurito come un piccolo pene.
Lui facendo così le regala due desiderati meravigliosi orgasmi, prolungati e da buon intenditore Giacomo ne ha bevuto i succhi dolci e profumati provenienti dalla figa.
Dopo averla fatta venire Giacomo si è sdraiato accanto a lei che ancora ansimava “Ti amo. Ti voglio se anche tu lo vuoi”
Elisa come d’istinto ma travolta dalla passione ha risposto “Prendimi, sono tua. Non farmi male. L’ovulazione mi è finita da un paio di giorni. Non ti preoccupare, vienimi dentro, lo voglio” e, supina, ha allargato le gambe come per accoglierlo in grande abbraccio invitandolo alla penetrazione “Aspetta un attimo, metto sotto un asciugamano! Sono veramente molto bagnata e non voglio macchiare il materasso”
In un attimo ha steso un asciugamano, si era posizionata, e lo ha attirato a sé chiudendolo tra le gambe incrociando i piedi sulla schiena di Giacomo.
Elisa le ha offerto le labbra ed aperto la sua intimità in modo che lui la penetrasse. Il sesso di Giacomo si è ritrovato in una caldaia bollente. Gli umori femminili lubrificavano bene il cazzo durante la penetrazione tanto che non molto dopo lui disse ”Così, così, ancora sfondami, ora oraaa vengoo!!” ed è arrivato all’orgasmo riversando nel suo utero una quantità notevole di sperma, mentre Elisa gli tormentava le labbra con i suoi baci.
“Non ce ne pentiremo, amore mio, gioia della mia vita. Non ti voglio dividere con nessuno. Mi amerai sempre come oggi?” e sono ritornati in bagno per togliersi di dosso le poche gocce di sudore ma era la scusa per proseguire a guardarsi nudi. Per fare qualcosa di diverso si sono immersi nella vasca di acqua calda ed hanno giocato come due bambini con la saponetta scambiandoci mille bacetti maliziosi e non. Al termine si sono vestiti e sono andati a pranzare fuori perché in loro si era sviluppata molta fame di cibo.
Ora Elisa vedeva Giacomo come non l’aveva mai visto; i suoi sentimenti erano diversi e gli occhi vedevano un amante ideale. Lei per uscire si era leggermente truccata dando risalto ai suoi occhioni che solo lui sapeva essere un po’ affaticati; era il loro segreto e solo loro due ne conoscevamo il perché.
Elisa con gli abiti indosso faceva pensare ad una bonazza che metteva in mostra le sue curve e le dotazioni femminili. Il collo faceva pensare ai baci che Giacomo le avrebbe dato.
I due innamorati hanno pranzato di buon appetito ed Elisa ne ha approfittato per sottoporlo ad un interrogatorio di terzo grado sulle amicizie femminili e sulle loro abitudini sessuali. Giacomo ha sudato non poco per convincerla che niente sarebbe cambiato non appena rientrati in città.
Il pranzo si è concluso con caffè e grappini ed appena usciti dal locale sono tornati a casa per il freddo pungente. I due erano stati previdenti rifornendo abbondantemente il camino prima di uscire ed infatti al rientro hanno trovato la casa ben calda tanto che hanno aperto tutte le porte per riscaldare gli ambienti.
Non appena chiusa la porta d’ingresso di casa un lungo dolcissimo bacio ha segnato l’inizio del pomeriggio. Giacomo l’ha spogliata, baciandola in bocca ad ogni indumento tolto. Elisa lo ha spogliato allo stesso modo e lo fine logica è stata il mettersi ancora una volta sotto il piumone.
Ma le loro fantasie amorose sono state interrotte da uno squillò del cellulare “Come va senza la neve? Potete tornare se vi annoiate. State bisticciando?” era Nicol, la madre di Elisa.
“No mamma, rimaniamo. Il luogo è bellissimo. Si possono fare bellissime passeggiate, l’ambiente è accogliente. Ci stiamo divertendo. Intendiamo rimanere qui” ha risposto prontamente Elisa.
Durante la telefonata Giacomo le ha succhiato le mie mani ed ha ripercorso le sue curve, mentre le mani di Elisa si sono impadronite del sesso accarezzandolo amorevolmente.
Al termine della chiacchierata, per altro beve con Nicole, Elisa ha detto vezzeggiandolo “Bel pisellotto, è tutto mio, starà bene con la sua padrona” e nell’accarezzarlo la bocca di Elisa è scesa lungo il corpo di Giacomo.
Arrivata al ventre guardandolo negli occhi “Non ho mai baciato un uccello di questo calibro, posso? Ma quanto è grosso! Mi è entrato dentro tutto? Mi insegni cosa debbo fare?”
La lingua di Elisa leccava con perizia l’asta. Lui le ha detto cosa dovesse fare e, appena le ha scappellato dolcemente il glande, lo ha imboccato dondolando dolcemente mentre le mani di Elisa avvolgevano le palle.
Elisa faceva tutto con maestria e piacere estremo; era meravigliosa.
Lui l’ha fatta voltare per un 69 per poter golosamente bere dalla sua figa tanti succhi prodotti dalla goduria.
Infine quando Giacomo si è sentito pronto, l’ha fatta voltare verso lo specchio dell’armadio in modo che la potesse vedere a gambe aperte e l’ha fatta impalare sul cazzo.
Il cazzo era veramente grosso gonfiato tantissimo dal lavoro di bocca della ragazza. Elisa al momento dell’ingresso nella figa ha avuto una smorfia di dolore che in pochi secondi si è trasformata in godimento ed ha avuto orgasmi con colate di umori che scendevano sulle palle e sulle cosce di Giacomo.
Elisa era perduta nelle sensazioni di lussuria e libidine e mormorava frasi e parole incomprensibili ma anche frasi chiare come “Ora, amore! Dai sbattimi, amore! Vengo ancora! Vieni anche tu, vienii, ti pregoo! Vienii, amooore, oh siiii! Sono tutta tua!”
Quelle parole, i sospiri, le sensazioni dovute alla penetrazione ed allargamento della figa hanno creato in Giacomo il momento giusto per avere anche lui un orgasmo con relativa sborrata nella figa.
Lo sperma era tanto e gli spruzzi sono stati tanti; alcuni di essi sono stati fatti fuori dalla figa.
“Voglio assaggiare il tuo sperma” ha detto Elisa ed ha ripulito coscienziosamente l’uccello con lente e golose leccate.
Abbracciati si sono addormentati.
Il risveglio è stato dolce e fantastico dovuto alla lingua di Elisa umida e calda che passava sulla schiena lentamente che scendeva sulle natiche.
Le mani di lei hanno aperto le gambe di Giacomo e lui ha avvertito che la punta della lingua stuzzicava l’ano e tra un titillamento e l’altro lei gli ha detto “mi devi insegnare ancora un sacco di cose. Io non ti voglio dividere con nessuna altra e per farlo soddisferò tutti i tuoi desideri. Vero?”